I risultati dell’e-commerce in Italia nel 2020
Con questo nostro articolo vogliamo riportare i dati salienti rispetto al “Rapporto E-commerce in Italia 2021” elaborato da Casaleggio Associati Pensare Digitale, il punto di riferimento per i digital marketer rispetto al tema di e-commerce. Ogni anno CA elabora questo rapporto confrontando i dati e dando una visione completa di ciò che è accaduto nell’ambito delle vendite on line.
Chi compra on line?
In media al giorno sono connesse 32,2 milioni di persone, di cui il 70,9 da mobile, per un tempo medio di 2 ore e 18 minuti; la spesa media on line è di 674 a persona.
Il 67% degli utenti ha acquistato online da siti esteri e praticamente la totalità ha acquistato tramite Amazon per il 94%, su eBay per il 52% e il 44% su Zalando.
Fatturato e-commerce 2020
Il 2020 è il primo anno dal 2004 che non è cresciuto in termini di fatturato, che si stima essere di 49,25 miliardi di euro, ciò non significa che l’e-commerce non sia però cresciuto, anzi.
La sofferenza di un settore traino dell’e-commerce come il Turismo è stato di grande impatto per il risultato finale, però alcuni settori sono cresciuti, infatti l’impatto sulle vendite è stato positivo per il 68%.
Un dato su tutti rimane evidente: +4% del fatturato delle aziende e-commerce su mobile, da questo canale è stato venduto il 48%.
Come si distribuisce il fatturato e-commerce?
Tempo libero • 48% del fatturato, +12%
Centri Commerciali • 21% del fatturato, +5%
Turismo • 11% del fatturato(nel 2019 era il 26%), -58%
Assicurazioni • 5% del fatturato, +6%
Alimentare • 5% del fatturato (nel 2019 era il 3%), +63%
Elettronica • 4% del fatturato, +12%
Moda • 2% del fatturato, +14%
Editoria • 2% del fatturato, +13%
Salute e Bellezza • 1% del fatturato, +39%
Casa e Arredamento • 1% del fatturato, +24%
Che strategia digitale viene attuata?
L’acquisizione di nuovi clienti è il principale obiettivo delle aziende e-commerce con il 34%, segue la fidelizzazione dei clienti al 27% e l’aumento dell’awareness con il 19%. Un altro obiettivo è l’acquisizione di nuove quote di mercato, per il 16%, la modalità di vendita on line è la più performante rispetto ai costi-benefici per questo obiettivo.
Quali sono le tendenze per il futuro dell’e-commerce in Italia?
Marketplace: parola d’ordine aggregazione.
L’unione fa la forza, è il caso di dirlo. Molti player internazionali si sono mossi per creare nuovi modelli di federazione con acquisizioni per presentarsi al mercato in maniera più forte e puntuale rispetto alle richieste dei consumatori creando dei marketplace.
Ne sono alcuni esempi Bookdealer, marketplace di libri che ha unito librerie indipendenti locali per fornire i libri a domicilio.
Campagna Amica ha creato i mercati a km zero per la consegna a dominio dei produttori, una scelta molto sostenibile che ha consentito lo sviluppo delle eccellenze di produzione locale.
Social Commerce: il coinvolgimento della community social.
Il coinvolgimento dei consumatori attraverso i social media, con la creazione di una community che dialoga direttamente con il brand e lo sostiene in maniera attiva partecipando alle discussioni e diventando ambassador del brand stesso.
Come Velasca azienda di produzione di scarpe artigianali di alta qualità, con sede nelle Marche, ha creato una forte sinergia attraverso i canali social che hanno portato grandi risultati.
Stessa strategia attuata da Profumerie Sabbioni gruppo Ethos, che ha sfruttato anche le live creando un rapporto one to one con i consumatori con Whatsapp e servizi innovativi di consulenza di bellezza.
Sostenibilità: una responsabilità anche per l’e-commerce.
Il 63% dei consumatori è più propenso ad acquistare da un’azienda che comunica le azioni che svolge per migliorare l’impatto ambientale della propria attività. Un tema particolarmente legato all’e-commerce è l’imballo: il 72% dei consumatori sostiene che è eccessivo e che dovrebbe essere riciclabile. Le aziende si stanno attrezzando per migliorare questo aspetto: packaging green, sostituzione dei materiali plastici degli imballi con quelli in carta, ma anche trasporti più sostenibili.
Diverse aziende si stanno organizzando per gestire con i corrieri la micro logistica, affidando il servizio a player come Mailboxes specializzati nella gestione operativa delle spedizioni a supporto delle aziende e-commerce.
Quali piattaforme usare per gestire un e-commerce?
WooCommerce rimane il sistema più utilizzato con il 28% della quota di mercato, anche noi abbiamo scelto di offrire il nostro servizio di costruzione dei siti e-commerce con questa soluzione.
Omnicanalità: essere presente e rispondere adeguatamente.
Il 37% delle aziende italiane hanno iniziato a sviluppare una strategia omnicanale ed il 27% sta attuando una implementazione.
La presenza sul canale di contatto dell’utente è fondamentale per la vendita on line: i consumatori in media utilizzano 6 touch point ed ogni canale in più consente il 4% di vendite in più.
Conoscere il consumatore.
Comprendere il comportamento d’acquisto del consumatore consente di attivare quelle azioni di up e cross selling che garantiscono la crescita del fatturato.
Le attività di marketing e comunicazione sono suddivise tra gli strumenti tradizionali per il 58% e attività di digital marketing per il 42%(+2% rispetto al 2019) e si stima che superi l’ADV tradizionale nel 2021.
Quali canali digital sono stati utilizzati nel 2020?
La SEM (Search Engine Marketing) ha ancora la maggior quota: 19%. E’ uno degli investimenti preferiti dai digital marketer per farsi trovare da chi già sta cercando in rete il prodotto/servizio.
Proprio per questo il 15% degli investimenti è rivolto alla SEO (Search Engine Optimized) con un +3% ha raggiunto quota 15%.
Le ricerche on line muovono un mercato di 1 milione di euro, e si stima che nel 2021 ci possa essere una crescita del 15%; Google Adwords ha l’85% della quota di mercato, e la crescita delle ricerche da mobile è del 35%.
I Social Media si attestano al 12%, l’email marketing al 10% e il Display adv al 6%.
L’importanza dei Social Media per l’e-commerce.
Gli utenti social hanno raggiunto la quota del 53,6% della popolazione globale, di questi il 28,2% trovare nuovi brand grazie all’adv sui social media e il 24,4% attraverso i commenti e le recensioni.
Nel 2020 la pubblicità sui social ha raggiunto i 904 milioni di euro con l’80% su Facebook.
Un trend da tenere in considerazione è che gli utenti sotto ai 24 anni fanno ricerche direttamente dai social network per il 53,2%.
Il 60% delle aziende vuole aumentare gli investimenti sui social media (+7% rispetto al 2020), un touch point fondamentale per lo sviluppo dell’e-commerce.
Influencer marketing ed e-commerce.
In crescita anche gli investimenti per l’influencer marketing, un fenomeno in crescita continua.
Crescono molto i dati relativi ai micro influencer, che localmente generano maggiore coinvolgimento con il follower e consente una maggiore fidelizzazione.
Lo sviluppo di un e-commerce comprende diversi passaggi: creare una struttura di gestione dedicata, la creazione della piattaforma, la definizione del piano di comunicazione. Sono tutte attività che necessitano un grande investimento per le aziende, che però porteranno sicuramente maggiori opportunità per la vendita dei prodotti o servizi.